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al testo di Alvaro Fiorucci
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Sogno di Natale
Avvolto nel rosso più vivo Spirale che parte Dal cielo alla terra, conosci l’inizio ma lo sguardo tuo volgi e vede solo quel fiore. Di luce si riempie la piazza gira la giostra la neve caduta per terra ora posata rumore ha rubato, solo una musica dal vento portata, leggera ti prende e scalda il tuo viso. Alberi, case, piazze e viali nel bianco avvolti non c’è silenzio che tu cerchi, turbini di luce fanno fragore a te ti sono avvolti e intorno Portone ti invita compagno di alta torre. Sopra tutto si eleva, ma non copre, richiami sonori campane nell’aria, lontane, luci e colori di abete vicino, richiamo fra i tanti, lontano ti vuole portare. Brilla solo per occhi di bimbo visione comprata per un sogno adulto che si apre solo stasera. Chiudi gli occhi, visione appare primavera. Assente quel fiore colto nel prato, mano si è posata raccogliere può solo una stella. La gente colore non ha, ondeggia e avanza per un attimo, vicino quella voce che porta frenesia e rincorsa. Anonime finestre, da molto non più aperte. Gente guarda intorno sprazzi di luce veloce tagliano grida, formano un urlo. Orecchie ormai chiuse, corpi vicini coperti e avvolti. Pensiero non corre, raggiungere vuoi l’amico che passa. Non più attento al richiamo, consegna veloce quel pacco di carta coperto da fiocco legato. Fuori di casa ormai tutto tace, luce forte soltanto rimane. In decisione ti poni, chiamato, ascolta la voce, vedi un girotondo quando bambino mani stringevi in cerchio con occhi sognanti, una stella passava veloce e tu già grande ti ritrovavi. Riaprire gli occhi sul fatato paese come cartolina che tu disegnavi. Disciolto, perduto, di nuovo avrai, tutto ora diventa reale, dolce profumato, grande la tavola, tutto è preparato. Vieni vicino, abbracciamoci forte, non possiamo che dire non possiamo che fare oggi è Natale. Ma per essere felici e contenti tutto ora si deve posare, nel volto felice di madre sorretta e guardata da quel delicato padre. Allora io brindo alzo quel calice mi inebrio felice mentre spingo il portone, lascio la piazza, tutti seguite, con me venite. Si apre alla vita ora quel sogno. Piano memoria segue, luce cammina e trova risposta in silenzio. Occhi bagnati, felice e ripagati, quella spirale oggi parte, dalla terra al cielo. Musica avvolge la mia festa, ascolta la voce, è qui, ora senti melodia di amore la più grande che c’è. |
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